STORIA DELLE IDEE POLITICHE E SOCIALI DAL XIX AL XXI SECOLO

APPUNTI DALLE LEZIONI TENUTE DAL PROF. G. REGGIANI PRESSO L’UNIVERSITA’ POPOLARE DI PARMA.

LE IMMAGINI E ALCUNE FRASI VIRGOLETTATE SONO TRATTE DA WIKIPEDIA

Tabella dei Contenuti

DOTTRINE POLITICHE MODERNE - ASSOLUTISMO (1° lezione 17/02/2022)

La nascita della scienza politica moderna viene individuata con la figura di Niccolò Machiavelli (1469-1527).

Ebbe un ruolo politico importante nella Repubblica fiorentina dal 1498 al 1512.

Con questo ruolo ebbe notevoli esperienze diplomatiche con altri stati.

Nel 1512 con il ritorno della dinastia Medici a Firenze venne rimosso dall’incarico e si ritirò nella tenuta di campagna.

In questo periodo scrisse molto e in particolare “De Principatibus” che in lingua volgare diventa “Il Principe” dedicandolo a Lorenzo De Medici signore di Firenze.

In questo libro tratteggia il comportamento che deve osservare chi governa uno stato; in pratica sostiene la necessità di un governo forte e privo di ogni scrupolo morale.

Per Machiavelli un “governo libero” è senza dubbio preferibile al dominio di un principe.  Ma la libertà esige che i cittadini siano virtuosi invece quando gli uomini sono corrotti, per Machiavelli quasi sempre, diventa impossibile mantenere un regime repubblicano.

Per raggiungere il fine di conservare e potenziare lo Stato, viene attribuita a Machiavelli la massima “il fine giustifica i mezzi”, secondo la quale qualsiasi azione del Principe sarebbe giustificata, anche se in contrasto con le leggi della morale. 

La nuova filosofia politica entrava in opposizione alla concezione cattolica dello stato, propria del medioevo, perché individua nello stato una forza autonoma e non una realtà subordinata alla Chiesa

Nell’arte del comando Machiavelli dice che il principe deve avere:

  • la disponibilità a imitare il comportamento digrandi uomini a lui contemporanei o del passato, es. quelli dell’Antica Roma; tale precetto ricalca il principio di emulazione tipico del Rinascimento;
  • la capacità di comprendere che la forza e la violenza possono essere essenziali per mantenere stabilità e potere;
  • la saggezza di cercare consigli soltanto quando è necessario e di formare alleanze favorevoli;
  • la capacità di essere “simulatore e gran dissimulatore”, quindi anche ricorrere all’inganno, se necessario;
  • la capacità di essere leone, volpe e centauro (il leone simboleggia la forza, la volpe l’astuzia, il centauro la capacità di usare la forza come gli animali e la ragione come l’uomo)

Il successivo pensatore che ebbe rilevanza nelle idee della scienza politica fu Thomas Hobbes (1588-1679) che teorizzò la necessità della “Monarchia Assoluta” sulla base di una concezione strettamente materialistica nella quale sosteneva che il contrasto fra il bene e il male si riduce alla differenza tra ciò che è gradevole e ciò che è sgradevole all’individuo.

Nel 1651 pubblicò “Il Leviatano” un libro in cui esponeva la teoria dell’assolutismo politico.

In questo libro afferma che la società è come un animale artificiale cioè una macchina le cui ruote interne sono costituite dai singoli individui

Il LEVIATANO ( che nella Bibbia rappresenta l’incarnazione del caos sotto forma di un drago)  rappresenta il sovrano e indica il comportamento (patto) che si deve instaurare fra in sovrano e il popolo

Nell’illustrazione della copertina del libro viene rappresentato un gigante con la corona  il cui corpo e le braccia sono composte da una miriade di piccoli uomini.   Questo Leviatano stringe in mano una spada, simbolo di potere temporale, e nell’altra un pastorale vescovile, simbolo di ordine religioso

L’assolutismo hobbesiano si fonda sul fatto che il sovrano riceve dal popolo il potere assoluto con un patto unilaterale (stretto tra i membri dello Stato) e irreversibile (una volta stretto, un patto non può essere sciolto) che egli è tenuto a rispettare e non può minimamente cambiarlo o violarlo.

L’assolutismo dice anche che l’autorità religiosa viene conglobata in quella dello stato ed è quest’ultimo che è preminente.

Il libro si chiudeva con una Conclusione generale, dove la guerra civile era vista come diritto dell’individuo di trasgredire la propria lealtà politica quando il sovrano non fosse più in grado di difendere la vita dei suoi sudditi.

LIBERALISMO (2° lezione 24/02/2022)

Siamo nei secoli 16° e 17°Hobbes con il Leviatano ha concepito e definito una definizione dello Stato

Riepilogando:

  • Nazione: territorio in cui tutte le persone parlano la stessa lingua
  • Stato: può essere sovranazionale cioè può contenere più nazionalità (es. un Impero)

Si parte ora dalla situazione geopolitica che vedeva la maggior parte degli stati governati da Re o Imperatori.

In realtà c’erano anche delle repubbliche, per esempio in Italia le repubbliche marinare (in particolare le più rilevanti Venezia e Genova); queste repubbliche erano rette da governi di aristocratici (aristocrazie).

Il caso di repubblica più interessante era quello delle  7 Province unite (Olanda).

Bisogna ricordare che nel 600 c’è la rottura dell’unità cristiana con la riforma protestante; questo fatto è importante perché, a quei tempi, religione e politica erano collegate.

L’Olanda, sotto la  guida di Guglielmo I di Orange, con una lunga guerra di indipendenza riuscì a liberarsi dalla dominazione spagnola formò uno stato (repubblica) detto “delle sette province unite”. 

La repubblica detta “delle 7 province unite” abbracciò la religione calvinista.

Questa repubblica divenne importante perché qui nacque il capitalismo “commerciale” facilitato anche dalla religione; gli olandesi facevano affari con tutti gli altri stati indipendentemente dalle religioni o dalla organizzazione politica.

Nelle 7 Province Unite , al contrario delle repubbliche italiane c’erano repubbliche aristocratiche, c’era una repubblica borghese.   In pratica si può definire la prima repubblica liberale.

Nello stesso periodo in Inghilterra c’era una monarchia , con sovrano Carlo I Stuart, con un parlamento di aristocratici che decideva principalmente sui problemi fiscali.

Carlo Stuart I aveva mire assolutistiche  e non sopportava i limiti del parlamento; ad un certo punto convocò il parlamento per una nuova imposizione fiscale ma trovò opposizione nel parlamento.

Nel Parlamento erano numerosi gli esponenti Puritani che ritenevano il re di simpatie cattoliche.

Ad un certo punto il re fu costretto a scappare da Londra e iniziò un conflitto armato; le sue armate furono sconfitte ed egli fu arrestato.   Fu accusato di tradimento e condannato a morte con decapitazione.

Fu con questa situazione geopolitica che emerse la personalità di   John Locke (1632-1704) considerato il padre del liberalismo. 

Locke aveva appoggiato la rivoluzione inglese combattendo dalla parte del parlamento. 

Quando ci fu un tentativo di restaurazione fuggì dall’Inghilterra e si rifugiò in Olanda (paese molto liberale) dove scrisse il saggio: DUE TRATTATI SUL GOVERNO.

Il primo trattato non ci interessa.

Il secondo saggio è sul governo civile ed è quello che da origine al liberalismo moderno e introduce il concetto dei diritti fondamentali secondo Locke:

  • DIRITTO ALLA VITA
  • DIRITTO ALLA LIBERTA’ (di opinione, associazione,…)
  • DIRITTO ALLA PROPRIETA’ (che è legato al lavoro)

Locke sostiene inoltre che il potere politico deve essere superiore a quello religioso (cosa che non avveniva a quei tempi) voleva demolire la teoria del Diritto Divino dei Re.

Inoltre teorizza l’idea della tolleranza (io sono tollerante con Te ma Tu devi esserlo con Me)

Nel frattempo nell’Inghilterra del 17° secolo (nel 1688) dopo la restaurazione scoppia una seconda rivoluzione; viene cacciato il Re e viene eletto Guglielmo d’Orange, che proveniva dai Paesi Bassi, con l’impegno di rispettare il parlamento.

Il parlamento diventa il depositario della situazione politica e dei diritti dei cittadini.

Nascono allora due partiti:

  • LIBERALE che sostiene gli interessi della borghesia e della bassa aristocrazia
  • CONSERVATORE che guarda gli interessi dell’alta aristocrazia.

Nella nuova organizzazione politica inglese si distinguono due poteri :

  • LEGISLATIVO
  • ESECUTIVO

Per il potere esecutivo deve esserci un ministro nominato dal re ed eletto dal parlamento.  Gli inglesi non hanno una vera e propria costituzione ma un insieme di leggi che si sono evolute nel tempo.

Concludendo si può affermare che il liberalismo è nato con le due rivoluzioni inglesi e il secondo trattato di Locke.

DEMOCRAZIA (3° lezione 03/03/2022)

La fonte principale della democrazia è la rivoluzione francese del 1799.

Uno dei massimi esponenti della nascita del pensiero democratico è Jean Jacques Rousseau (1712-1778) 

Rousseau vive nel periodo dell’illuminismo che propugnava l’idea che l’uomo deve pensare con il proprio intelletto e non appoggiarsi su quanto viene imposto. 

Il motto era “Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza!” 

Rousseau non era allineato con i suoi contemporanei.

Nacque e crebbe a Ginevra che allora era una città stato con un governo di aristocratici e abbastanza liberale per gli standard dell’epoca.

Da giovane va a Parigi; la Francia era una monarchia assoluta molto meno libera di Ginevra.

Secondo un suo enunciato: Non è il progresso della ragione che rende gli uomini migliori ma gli uomini migliori possono essere quelli buoni e onesti anche se ignoranti.

Rispetto ad Hobbes e Locke quando parla di Contratto egli aggiunge la parola “Sociale” cioè aggiunge la società civile (la società dei cittadini).

Nel CONTRATTO SOCIALE viene proclamato che la sovranità appartiene al popolo, ogni cittadino delega la propria sovranità allo stato.

La Sovranità, proprio perché “esercizio della volontà generale“, è quindi per Rousseau “inalienabile” (essa può appartenere soltanto al popolo), “indivisibile” per la stessa ragione per cui è “inalienabile” 

Dalla volontà popolare scaturiscono le leggi che devono essere fatte osservare dal governo che è intermediario fra il corpo politico sovrano sovrano e i sudditi; gli esecutori del governo possono essere destituiti dal popolo in qualsiasi momento qualora non rispettino il mandato del popolo.

La sovranità del popolo vuol dire che è il popolo che esprime una volontà propria e delega al governo lo svolgimento degli affari politici quotidiani.

I tipi di governo possono essere Monarchia, Aristocrazia (come a Ginevra) o Democrazia.

Quello che deve prevalere è la sovranità rispetto al governo.

Per Rousseau il popolo ha sempre ragione e deve avere l’ultima parola.

Gli enunciati di Rousseau sono chiaramente in anticipo sui tempi e vedranno il compimento diversi anni dopo la sua morte con la rivoluzione francese

Nel 700 la borghesia comincia ad avere importanza economica nella società ma conta molto poco nello stato.

In Francia erano presenti gli “Stati generali” che erano un’assemblea consultiva in materia fiscale del Regno di Francia ed erano formati da: 

  • CLERO (vescovi, abati, cardinali);
  • NOBILTA’ (feudatari);
  • TERZO STATO diviso in 3 livelli – alto: grandi proprietari, funzionari di stato, finanziari e banchieri; medio: commercianti all’ingrosso, imprenditori, impiegati e intellettuali; basso: piccoli proprietari, contadini benestanti, preti e braccianti)

I borghesi era nel terzo stato ed erano quelli che producevano il benessere (pagavano le tasse mentre i primi 2 stati no) però contavano pochissimo politicamente.

 

Nel 1799 Luigi XVI convoca gli stati generali perché vuole aumentare le tasse in quanto lo stato è quasi in bancarotta..

Le votazioni avvenivano per stato per cui i primi 2 stati si coalizzavano fra di loro e avevano sempre partita vinta.

In questa situazione i deputati del terzo stato escono dagli stati generali e si riuniscono nella sala detta “della pallacorda”.

Si proclamano ASSEMBLEA NAZIONALE e votano una serie di riforme; il popolo sostiene l’assemblea Nazionale.

Il 14 luglio c’è la presa della Bastiglia.          L’avvenimento, sebbene di per sé poco importante sul piano pratico, assunse un enorme significato simbolico a tal punto da essere considerato il vero inizio della rivoluzione.

Con la rivoluzione francese nacquero i partiti politici moderni.

Dalla rivoluzione emersero tre figure di spicco:

  • Gilbert du Motier, Marchese di La Fayette (1757-1834) che era per una monarchia costituzionale
  • Georges Jacques Danton (1759-1794) e Jean-Paul Marat (1743-1793) che erano per una soluzione repubblicana (intorno ai deputati della Gironda (in francese Girondins), di orientamento prevalentemente moderato e composto di rappresentanti dell’alta e media borghesia.
  • Maximilien de Robespierre (1758-1794) della cosiddetta estrema sinistra radicale e apparteneva al gruppo dei giacobini così detto perché aveva la sua sede nell’ex convento parigino dei domenicani, detti in francese Jacobins);

La distinzione destra-sinistra inizia a quei tempi ed era dovuta alla posizione nell’Assemblea Nazionale.

Il motto era Liberté, Égalité, Fraternité

Égalité“,significa che la legge è uguale per tutti e le differenze per nascita o condizione sociale vengono abolite 

Libertè «La libertà consiste nel potere di fare ciò che non nuoce ai diritti altrui»

Fraternitè Non fate agli altri ciò che non vorreste fosse fatto a voi”

Il re finirà sulla ghigliottina perché cercherà di seguire il consiglio della moglie Maria Antonietta di fuggire e chiedere aiuto agli altri regnanti europei.

Alla fine prevarrà l’ala estrema dei giacobini

Nel 1796 ci fu poi la Congiura degli eguali ordita dai Sanculotti (appellativo spregiativo dato dagli aristocratici ai rivoluzionari perché portavano i calzoni lunghi anziché quelli corti) praticamente erano il quarto stato.

La rivolta aveva l’obiettivo di abolire la proprietà privata, sostenendo esplicitamente che i frutti della terra appartengono a tutti, in modo da far scomparire ogni differenza sociale fra gli uomini.

La rivolta non ebbe successo e a questo punto emerse Napoleone Bonaparte (1769-1821) che pose fine alla rivoluzione e divenne Imperatore.

Napoleone mantiene l’idea dell’uguaglianza nella società.        Le idee rivoluzionarie si diffondono in Europa con l’esercito napoleonico.

 

Un altro pensatore che ha lasciato un impronta sul concetto di democrazia  è Alexis de Toqueville (1805-1859).

Nel 1831 Alexis de Toqueville viene mandato in America per studiare il sistema penitenziario americano.

Resta in America circa 2 anni e poi scrive un libro: LA DEMOCRAZIA IN AMERICA

Toqueville era un aristocratico (moderato liberale)

In sintesi egli ritiene che il percorso verso la democrazia sia inevitabile e quindi sia inevitabile andare verso l’uguaglianza dei cittadini.

Ciò che lo colpisce dello stato americano è l’assenza di privilegi di nascita e di ceti chiusi, e la possibilità per tutti di partire dallo stesso livello nella competizione sociale. 

In America ogni 4 anni tutti quelli che hanno diritto al voto vanno a votare per eleggere

  • 1 presidente
  • 1 congresso

Questa per Lui è la democrazia.

Però, dice de Toqueville, ci sono anche dei pericoli in questo percorso:

  • La democrazia è il potere della maggioranza ma non è detto che la maggioranza assicuri il buon governo.
  • Una democrazia ha bisogno di una scuola efficiente
  • Una democrazia ha bisogno di partecipazione.

Quindi la democrazia per funzionare deve essere decentrata (contee, province,..) e deve avere la partecipazione di tutti i cittadini. 

Se mancano questi 2 elementi si ha il dispotismo della maggioranza; c’è il pericolo dell’individualismo cioè ognuno pensa solo per se.

IDEE SOCIALI NEL DICIANNOVESIMO SECOLO (4° lezione 10/03/2022)

Parleremo della società rispetto alla politica.

Società Civile: è dove i cittadini si relazionano fra di loro e dove si definisce il lavoro e la suddivisione del lavoro.

La tendenza degli scrittori politici è quella di valorizzare soprattutto gli aspetti economici e sociali.

Nel 1800 si diffondono nuove idee sociali:

  • Positivismo
  • Socialismo
  • Dottrina sociale della chiesa.

Sta arrivando la rivoluzione industriale, nascono le industrie manufatturiere e le lavorazioni manuali sono accompagnate da nuove macchine.

Le produzioni aumentano notevolmente e c’è bisogno di un numero sempre più grande di lavoratori.

Si pone il problema del proletariato soprattutto in Inghilterra.

E’ presente uno sfruttamento dei lavoratori e in particolare del lavoro minorile e femminile (si lavora anche 12-14 ore al giorno).

In questa situazione il governo inglese invia ispezioni per verificare le condizioni di lavoro nelle fabbriche (ii risultati sono quasi sempre negativi).

Diversi intellettuali cominciano a effettuare considerazioni in riferimento all’uguaglianza (dignità delle persone, qualità della vita,..)

Nascono le prime rivendicazioni sociali.

Socialismo

Quelli che affrontarono per primi questi argomenti vennero definiti SOCIALISTI UTOPISTI (da parte di Marx)

  • Socialista perché si occupa del problema sociale
  • Utopista perché pensa che la società deve essere cambiata con riforme

 

Il socialismo utopistico è la prima forma di socialismo realizzata e confida nel metodo riformista (opposta alla rivoluzione marxista) per la costruzione di una società fondata sulla collaborazione comune e la fratellanza tra gli uomini.

A differenza dell’ideologia Marxiana (che era atea) il socialismo utopico fu di ispirazione cristiana.

Si arriva così al SOCIALISMO SCIENTIFICO che ebbe due padri:

  • Karl Heinrich Marx (1818-1883)
  • Friedrich Engels (1820-1895

Erano tedeschi ma dovettero fuggire dalla Prussia perché non graditi.

Secondo questa ideologia l’economia capitalista porta dentro di se il germe della sua dissoluzione.        Cioè il capitale si accentrerà sempre di più e si arriverà ad una proletarizzazione estesa della società.      Quando si arriverà a questo punto ci sarà una rivoluzione sociale.

I loro scritto più importanti sono:

  • MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA nella società comunista la proprietà dei mezzi di produzione è collettiva
  • IL CAPITALE che è un testo ponderoso dove si studia l’economia capitalistica. Il capitalismo si fonda sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

 

I proletari sono mantenuti a livello di sussistenza; viene definita la lotta di classe per elevare lo stato dei lavoratori ed eliminare le differenze di classe.

Il potere deve venire conquistato con la rivoluzione sociale e non con metodi riformistici in quanto il capitalismo non accetterà mai di perdere i propri privilegi; devono essere spazzati via tutti i privilegi della classe dominante.

L’obiettivo finale, secondo Marx, sarà il superamento della distinzione storica tra lavoro fisico e lavoro intellettuale e quindi la concezione borghese del diritto.      Allora finalmente avremo una società giusta e si potrà dire: “Ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni”.

Questa frase, resa celebre da Marx, è in realtà presa dagli Atti degli apostoli (cfr. At 4, 35).

Questa filosofia ebbe un grosso successo in tempi successivi (Russia, Cina, Cuba,…)

Positivismo

Si tratta di una ideologia meno conosciuta rispetto a quella precedente.

Nacque in Francia all’inizio del 1800 circa nello stesso periodo del socialismo ed ha il maggiore rappresentante in Henri de Saint-Simon (1760-1825)

Anche Saint-Simon pensava che il capitalismo provocasse delle lacerazioni sociali.

Il rimedio però non è la contrapposizione di classe ma la soluzione deve venire dal progresso tecnologico.

Le macchine allevieranno la fatica dei lavoratori.

Egli sosteneva: se venissero a mancare 3000 dirigenti non succederebbe niente, se venissero a mancare 30000 artigiani crollerebbe la società.

Non vi devono essere contrasti o differenze fra i ceti produttivi, o “industriali”: imprenditori e banchieri, commercianti e artigiani, contadini e marinai devono essere alleati nella lotta contro gli oziosi, per realizzare una società in cui dominino l’industria, la tecnica e il sapere scientifico.

Per oziosi e parassiti intendeva i vecchi aristocratici che non svolgevano alcuna attività ma vivevano di rendita alle spalle del popolo.

GIUSEPPE MAZZINI (1805-1872)

Anche Mazzini pensa che l’emancipazione dei lavoratori debba avvenire non dal conflitto ma dalla collaborazione fra padroni e lavoratori.

Inoltre ritiene estremamente importante lo sviluppo della istruzione fra il popolo.

Il popolo non ha solo diritti ma anche doveri; quindi deve essere presa coscienza dei diritti e dei doveri.

Parla di Mutualismo e associazionismo fra gli operai:  “l’operaio dovrà guardare oltre una lotta basata solo sul salario ma promuovere spazi via via crescenti di economia sociale con elementi di «piena responsabilità e proprietà sull’impresa”.  Nasce il cooperativismo

Mazzini fondò anche  le società di mutuo soccorso.

Si può affermare che al pensiero economico mazziniano come terza via corporativa tra il modello capitalista e quello marxista.

Dottrina sociale della Chiesa

Nel 1891 papa Leone XII promulga “Rerum Novarum” (Delle cose nuove); con questa enciclica la chiesa prese posizione sulle problematiche sociali.

In questa enciclica il Papa cerca di mediare fra socialismo e capitalismo, dice alla classe operaia di non dar sfogo alla propria rabbia attraverso le idee rivoluzionarie e chiede contemporaneamente ai padroni di mitigare gli atteggiamenti dispotici verso i dipendenti e di abbandonare il trattamento schiavistico cui erano sottoposti gli operai. 

Alcuni passi della Rerum Novarum

«[…] se con il lavoro eccessivo o non conveniente al sesso e all’età, si reca danno alla sanità dei lavoratori; in questi casi si deve adoperare, entro i debiti confini, la forza e l’autorità delle leggi»

(Rerum Novarum, 29)

«Nel tutelare le ragioni dei privati, si deve avere un riguardo speciale ai deboli e ai poveri. Il ceto dei ricchi, forte per sé stesso, abbisogna meno della pubblica difesa; le misere plebi, che mancano di sostegno proprio, hanno speciale necessità di trovarlo nel patrocinio dello Stato. Perciò agli operai, che sono nel numero dei deboli e dei bisognosi, lo Stato deve di preferenza rivolgere le cure e le provvidenze sue»

(Rerum Novarum, 29)

DIFFUSIONE DELLE IDEE POLITICHE E SOCIALI (5° lezione 24/03/2022)

Fino al 1800 le idee politiche e sociali (Assolutismo, Liberalismo e Democrazia) hanno sempre riguardato le elitè e quindi poche persone in quanto la grande maggioranza, poveri, donne.)erano esclusi.

Con la rivoluzione industriale e il capitalismo entrano nella storia le masse che prendono coscienza della propria condizione.

Si allarga progressivamente la platea di quelli che possono votare.

Diventa notevole l’influenza delle idee socialiste (Marx)

Marx elabora una teoria molto completa del sistema capitalistico prevedendo la sua caduta a causa delle contraddizioni interne.

Da Marx hanno preso vita diverse associazioni e alcuni gruppi riuscirono ad entrare nei rispettivi parlamenti.

I partiti politici strutturati nascono dal pensiero socialista

Si possono definire due aspetti del socialismo:

 

Socialdemocrazia

Nasce in Germania nel 1863 la SPD (Sozialdemokratische Partei Deutschlands) che è il più antico partito d’Europa.

E’ un partito politico con la meta del socialismo ma vuole raggiungere l’obiettivo senza violenza ma attraverso le elezioni.

I lavoratori si organizzano in Sindacati che hanno il compito di difendere e ampliare i diritti dei lavoratori.

L’SPD ebbe all’inizio l’appoggio del Cancelliere tedesco Otto von Bismark che fu promotore di riforme in campo assistenziale, ma sostanzialmente fu avversario dei socialisti.

Ad un certo punto nell’SPD compare Eduard Bernstein (1850-1932) che scrive un trattato “ presupposti del socialismo e i compiti della socialdemocrazia” che metteva in discussione le teorie di Marx ed Engels.

Secondo lui l’SPD deve far si che in tutta la Germania siano approvate leggi che favoriscano il miglioramento delle condizioni del proletariato.

Non è più quindi importante il fine (arrivo del socialismo nello stato) quanto il progresso civile del proletariato.

Nel 1892 nasce il partito socialista italiano.

Il PSI sarà diviso fra le due anime: Socialdemocratica e Massimalista-rivoluzionaria; nel 1921 ci sarà la scissione con la nascita del Partito Comunista.

Comunismo russo

La situazione in Russia per i proletari (soprattutto contadini) è molto critica.

La Russia all’inizio del 1900 è un impero di tipo assolutistico comandato dallo ZAR.

Nasce in Russia un partito socialdemocratico con 2 anime

  • Riformista (Menscevichi che significa “minoritari”)
  • Rivoluzionaria (Bolscevichi che significa “maggioritari”)

Nel 1905 c’è un primo scossone rivoluzionario da parte soprattutto della borghesia che voleva una riforma liberale; a seguito di questa lo ZAR concede qualche garanzia costituzionale.

Poi nel 1914 scoppia la seconda guerra mondiale che contrapponeva Russia, Francia e Inghilterra a Germania, Austria e Italia.

Alla fine di questa guerra vengono distrutti i grandi imperi (quello Ottomano, quello Austro-Ungarico e quello Russo).

 

Nel 2017 c’è la rivoluzione russa con la cacciata dello Zar Nicola II.

Vladimir Il’ič Ul’janov detto LENIN (1870-1924) torna in patria dalla Svizzera prima della rivoluzione.

Lenin chiama a raccolta operai, soldati,… dicendo che si può mettere fine allo sfruttamento e incoraggia una specie di Democrazia Diretta (i Soviet che significava “consigli”) in pratica erano organismi di rappresentanza degli operai e dei contadini.     In questo modo Lenin prende il potere senza colpo ferire perché chi doveva difendere il potere non ne poteva più.

Nasce l’UNIONE SOVIETICA cioè l’unione dei Soviet.

Però progressivamente il potere viene accentrato su un nucleo ristretto (partito comunista) che in seguito viene esautorato da pochi individui.

Lenin ha problemi fisici (un ictus nel 1922) e lascia il potere a poco più di 50 anni.

Si afferma un nuovo gruppo di potere con a guida Iosif Stalin (1878-1953).

Si procede verso la proprietà pubblica con l’espropriazione dei beni.     C’è la statalizzazione dell’economia con la nazionalizzazione di tutte le attività (collettivizzazione).        Si varano i piani quinquennali che sono i piani per l’industrializzazione del paese.

L’URSS diventa un modello per i partiti socialisti occidentali; nascono nei vari stati dei partiti comunisti; il PCI nasce nel 1921.

In Inghilterra il comunismo non attecchirà mai; come partito dei lavoratori nasce il partito Laburista che non ha ideologie  ma il suo scopo è solo il miglioramento della condizione dei lavoratori.

Per primo in Inghilterra nasce il progetto Welfare (che si occupa di previdenza, assistenza,..)

Il Welfare si diffonde poi in tutta l’Europa.

FASCISMO E NAZISMO (6° lezione 31/03/2022)

Abbiamo visto che in Europa tra fine 800 e inizio 900 abbiamo:

  • Inghilterra patria del liberalismo
  • Francia patria della democrazia
  • Germania patria della socialdemocrazia
  • Russia patria del comunismo

Negli anni 20 del novecento nasce in Italia una nuova ideologia: il Fascismo.

La culla del fascismo è il nazionalismo, una ideologia che abbraccia più o meno tutti i paesi europei.

In Italia nasce a fine 800 e coinvolge soprattutto uomini di cultura, studenti, professionisti,…

Un acceso nazionalista era Gabriele D’Annunzio; anche Giovanni Pascoli e Giovanni Verga erano a modo loro nazionalisti.

Si tratta di una ideologia che riguarda l’élite del paese e considera la propria nazione superiore alle altre.

I nazionalisti italiani si richiamano al mito della terza Roma:

  • 1° Roma era l’Impero romano che aveva conquistato quasi tutto il mondo conosciuto di allora
  • 2° Roma era la sede del papato e quindi la guida spirituale di tutti i cristiani
  • 3° Roma era quella che si voleva raggiungere conquistando delle colonie.

 

L’Italia entra quindi nelle conquiste coloniali con il Corno d’Africa a fine 800 e con la conquista della Libia nel 1911 ai danni dell’Impero Ottomano.

I nazionalisti sono fra i fautori dell’entrata in guerra nella 1° guerra mondiale.

La guerra, con un cambio di alleanze in corso d’opera, finì bene anche se l’Italia non ottenne tutto quello che aveva sperato.

Dopo la fine della guerra nascono nel 1919 i Fasci Italiani di combattimento; fra i fondatori c’era Benito Mussolini (1883-1945) che aveva un passato fra i socialisti rivoluzionari ed era stato contrario alla guerra di Libia.

Allo scoppio della guerra fu inizialmente contrario all’entrata in guerra dell’Italia ma cambiò ben presto opinione e divenne interventista.

Fascismo

Dopo la fondazione dei Fasci di Combattimento Mussolini cambio parte politica, dalla sinistra socialista virò verso destra (aveva intuito che non poteva avere seguito politico da quella parte).        Comincia a nascere l’ideologia fascista unendo alcune idee socialiste con l’ideologia nazionalista.

Mussolini mutua dai socialisti anche l’organizzazione con:

  • un capo
  • dei militanti che fanno propaganda e organizzano le manifestazioni.
  • degli iscritti al partito

Vengono aperte delle sezioni e viene realizzato il simbolo del partito con il tricolore e i fasci.       Una cosa simile avviene in Germania dove Adolf Hitler (1889-1945) crea il Nazionalsocialismo (chiamato anche Nazismo) un partito che partendo da idee socialdemocratiche si sposta all’estrema destra.

In Italia il partito fascista cercherà di arrivare al potere con un colpo di stato; il fascismo era sostenuto dalla borghesia che era spaventata dall’avvento del comunismo in Russia e paventava che il comunismo potesse andare al potere anche da noi.

I fascisti si accreditarono come una forte forza anticomunista in quanto hanno formazioni paramilitari.

Nel 1922 c’è la marcia su Roma che in realtà non è un vero e proprio colpo di stato.

Mussolini non partecipa in prima persona, resta a Milano senza esporsi troppo.

Il Re chiama Mussolini per formare un governo di coalizione con le altre forze politiche.

Intanto Mussolini aveva elaborato la dottrina del fascismo con un articolo presente ancora sull’enciclopedia Treccani.

Nella formulazione della dottrina lo aiutarono 2 personalità:

  • Giovanni Gentile (1875-1944) filosofo che fu ucciso nel 1944 in un agguato dei partigiani (è sua la riforma della scuola valida in parte tuttora)
  • Gioacchino Volpe (1876-1971) storico

La dottrina partiva dalla considerazione che, secondo Mussolini :

  • Liberalismo e democrazia sono ideologie che hanno fallito.
  • Socialismo è stato smentito dalla storia

Rispetto al socialismo non riprende il concetto di lotta di classe ma quello di collaborazione fra le classi.

Si riporta in auge il principio medioevale delle CORPORAZIONI vale a dire che operai e padroni sono uniti fra di loro per categoria lavorativa.

C’è una importanza enorme, nel fascismo del nazionalismo e dello statalismo.

Lo stato è un fatto spirituale e morale ed è molto superiore al singolo individuo.

Fece campagne per incentivare la procreazione e salvaguardare le famiglie.

L’idea di stato di Mussolini va molto oltre quella di Hobbes.

Nazionalsocialismo

Il Nazionalsocialismo era arrivato al potere in Germania alcuni anni dopo al fascismo in Italia.   Hitler aveva preso a modello il fascismo di Mussolini ma aveva una idea dello stato completamente diversa.

Hitler tentò un colpo di stato nel 1920 che fallì e fu arrestato.

In carcere scrisse “Mein Kamp (La mia battaglia) dove illustra le principali idee che mise poi in opera dopo la salita al potere.

Hitler vinse le elezioni del 1932 e divenne Cancelliere nel 1933; egli interpretò il risentimento del popolo tedesco che si sentiva umiliato dalle sanzioni che erano state imposte dopo la sconfitta nella 1° guerra mondiale.

Diede tutta la colpa agli ebrei per la sconfitta della Germania.Marx era ebreo e quindi secondo Hitler il socialismo era un prodotto degli ebrei per prendere il potere per cui odia visceralmente gli ebrei ritenendoli responsabili di tutti i mali.

Per Hitler lo stato è un mezzo per ottenere la purezza della razza e quindi della nazione.       La razza ariana è stata inquinata dal mescolarsi con persone inferiori provenienti da altre parti del mondo e dagli ebrei.

Hitler ha una fissazione per la purezza della razza e conseguentemente del sangue; dove c’è purezza della razza nascono gli ideali.

Hitler considera le altre razze inferiori alla razza ariana (gli ebrei sono la razza più bassa)

Nel 1939 scoppia la seconda guerra mondiale per invertire il declino dell’occidente e purificare la razza.

Secondo il Nazismo la sconfitta della Germania avrebbe portato al tramonto dell’Occidente.